Bodale
  • Sistemi operativi
  • Reti
  • Blog personale

Citazione del momento

"La gravita' non e' responsabile se gli uomini cadono in amore." - A. Einstein (Fisico e filosofo)
  1. Sei qui:  
  2. Blog personale
Il diritto alla propria opinione
Il diritto alla propria opinione

Il diritto alla propria opinione

Categoria: Blog personale

Avrete già sentito sicuramente l’espressione "ognuno ha diritto alla propria opinione". Forse l’avrete detta voi stessi, magari per bloccare una discussione o per portarla a conclusione.
Bene, mi dispiace dirvelo, ma questo non è nè valido nè corretto. Non avete diritto alla vostra opinione.
Avete diritto solo a ciò che potrete provare e dimostrare.

Ma, prima di offendervi, continuate a leggere e non partite per la tangente.

Il concetto è un po’ rude? Forse. Ma bisogna sapere come strutturare e difendere un ragionamento e, sopratutto, come saper riconoscere quando una convinzione è divenuta indifendibile e non più sostenibile.

Ovviamente non voglio sostenere che non si ha il diritto di esporre i propri pensieri e le proprie convinzioni, anzi!! Proprio tutto il contrario, ma in maniera corretta.

Il problema con la frase “ho diritto di avere la mia opinione” è che, fin troppo spesso, è utilizzata per difendere convinzioni che avrebbero dovuto essere abbandonate in precedenza a causa di una eccessiva pienezza di sè (boria), per mancanza di logicità o di informazione/approfondimento.
Tale frase è diventata un’abbreviazione per “io posso dire o pensare tutto quello che voglio” e, per estensione e deformazione iperbolica, continuare a contrastare, anche in maniera irriverente, chi confuta ciò che personalmente si afferma a prescindere che esso sia stato verificato come veritiero.
Questo modo di fare porta alla falsa equivalenza tra l'opinione degli esperti e quella dei non esperti, e in un discorso fatto in pubblico è una crescente e perniciosa caratteristica che va sfatata e approfondita.

Cominciamo dalle basi: cos’è un opinione?

Tocca sfoderare addirittura Platone, che già allora, nell'antica Grecia, distingueva tra "opinione" o "credenza comune" ("doxa") e "conoscenza certa" ("epistḗmē"), e questa è una distinzione ancora valida oggi.

L' ”opinione” ("doxa") parte da gusti o preferenze, attraversa domande che preoccupano la maggior parte della popolazione, come l’economia o la politica, sino ad argomenti che poggiano sull’esperienza tecnica, come le opinioni scientifiche o legali.
Diversamente da “1+1=2 ” e “non ci sono cerchi quadrati”, un’opinione possiede un certo grado di soggettività e di incertezza.

La "conoscenza certa" ("epistème") rappresenta la forma di conoscenza che assicura un sapere vero e universale e che è stato dimostrato essere vero. Si tratta infatti di un sapere interiorizzato, non trasmissibile a parole che si manifesta in valutazioni con cognizione di causa, si tratta quindi di una opinione dovuta allo studio, all'esperienza e al ragionamento rigoroso, verificabile e attendibile.

Non si possono realmente discutere le opinioni del primo tipo. Sarebbe stupido affermare che "si sbaglia a credere che il gelato alla fragola è più buono di quello al cioccolato".
Il problema è che, qualche volta implicitamente, consideriamo che le opinioni del secondo tipo siano discutibili e opinabili nella stessa maniera dei gusti personali. Probabilmente questo è uno dei motivi (e non dubito che ce ne siano anche altri) per cui degli entusiastici dilettanti ritengono di aver titolo a non essere d’accordo con climatologi e immunologi e che i propri punti di vista debbano essere “rispettati”.

Tutti hanno il diritto di commentare sull’energia nucleare nonostante non siano fisici nucleari, tutti hanno hanno il diritto di commentare sulle vaccinazioni nonostante no siano epidemiologi.
Quando, però, non si è un’autorità sulla Fisica nucleare (o sull' Immunologia, etc...), il proprio compito è commentare sulle "politiche di applicazione della scienza", non sulla "scienza in sé stessa" opinando sui fondamenti e il relativo sapere già opportunamente dimostrato essere vero in altre sedi professionali.
Poichè non si è specializzati nella materia specifica semplicemente non si hanno le conoscenze necessarie per mettere in discussione le teorie specifiche nè per analizzare la correttezza di ciò che si dice. sarebbe buona norma ammettre la propria ignoranza in merito ed informarsi a dovere prima di prendere posizioni monolitiche e irremovibili.

Quindi, cosa vuol dire avere “diritto” alla propria opinione?

Se “Tutti hanno diritto ad avere la propria opinione” significa esclusivamente che NESSUNO HA IL DIRITTO DI VIETARE ALLA GENTE DI PENSARE E DI DIRE QUELLO CHE PENSANO, allora la frase è vera, seppure abbastanza banale. Nessuno può vietarti di dire che i vaccini causano l’autismo, indipendentemente da quante volte questa supposizione sia stata smentita e dimostrata falsa.

Ma se “diritto ad un’opinione” significa “avere il diritto che i propri punti di vista siano trattati come seri candidati alla verità” allora la frase è palesemente falsa.
E anche questa è una distinzione che tende a essere confusa.

Molte volte le risposte date in una discussione possono confondere il fatto che "la propria opinione non venga presa seriamente" con il "non aver diritto di avere o di esprimere quelle opinioni" o confonde il "perdere una discussione" con il "perdere il diritto di discutere”. Ancora una volta, due significati di “diritto ad avere un’opinione" vengono confusi.

Quindi, la prossima volta che sentite qualcuno dichiarare di "aver diritto alla propria opinione", chiedete perché ritiene che sia così. Ci sono buone possibilità che, se non altro, così facendo, finirete con avere un discorso un po' più piacevole.

Liberamente ispirato dall'articolo di Patrick Stokes -
Senior Lecturer in Philosophy, Deakin University (Australia): https://theconversation.com/no-youre-not-entitled-to-your-opinion-9978

Articolo correlato: Per battere un ciarlatano ci vogliono molti esperti

Ultima modifica: 29 Giugno 2022
Visite: 895
  • opinione
  • diritto
  • platone
  • certezza
  • pensiero
  • maleducazione
Per battere un ciarlatano ci vogliono molti esperti
Per battere un ciarlatano ci vogliono molti esperti

Per battere un ciarlatano ci vogliono molti esperti

Categoria: Blog personale

Continuare a cercare di approfondire e comprendere è sempre giusto. Ma divulgare le tue conoscenze e i risultati dei tuoi approfondimenti, perdendo un sacco di tempo che avresti potuto dedicare ad altro di più fruttuoso e importante, ha ancora un senso o dobbiamo rassegnarci alla sconfitta?

Non trovo inutile creare delle "oasi di conoscenza" (vera e dimostrabile) in mezzo al "deserto" di fake news e credenze popolari che rasentano la ciarlataneria medievale...

Centomila milioni di scimmie che battono a casaccio su una tastiera, per abbastanza tempo, finiranno per scrivere il miglior romanzo della storia, l’opera assoluta. Prima o poi. Per intenderci parlo della teoria della scimmia instancabile (https://it.wikipedia.org/wiki/Teorema_della_scimmia_instancabile).

Questa cosa sembra confortante ed è quasi un invito a consentire a milioni di scimmie di scrivere su una tastiera.
Il guaio è che l’enunciazione non parla degli effetti collaterali. Centomila milioni di scimmie che battono a casaccio su una tastiera produrranno sì il miglior romanzo della storia, ma produrranno anche una catastrofica, cataclismica, gigantesca, sterminata MONTAGNA DI SCRITTI SENZA SENSO.
E questo è quanto sta accadendo oggi al mondo "democratico" ("democrazia" vuol dire ben altro), quello diretto dalla “gente”.

Nel momento in cui gli appartenenti alle masse erano limitati e potevano solo leggere dai mass media, o potevano solo ascoltarli o vederli, tutto andava bene, o quasi. Erano gli "studiati" che battevano sui tasti e producevano contenuti, e anche se non era sicuro che avrebbero scritto il migliore romanzo/articolo della storia, era comunque garantita una certa buona qualità e un certo livello di "professionalità" dei contenuti e della forma.
Quando le "scimmie" (è solo una figura retorica riferita alla citazione precedente, no flame please!) hanno iniziato a battere sui tasti e il problema sembrava quasi approcciabile, ci furono persone che iniziarono a contestarli, come P. Attivissimo, P. Angela e altri, che si misero in mente che, rimboccandosi le maniche, si poteva informare correttamente chiunque su tutto. E queste persone finirono addirittura derise, se non addittate, come servitori di chissà quali poteri oscuri dalle masse ignoranti e superficiali.

PER BATTERE UN CIARLATANO CI VUOLE UN ESPERTO.

Quando tutte le "scimmie battono cose senza senso", se volete smentirle dovete chiamare un esperto.
Il guaio è che le milioni di scimmie che scrivono "scemenze", lo fanno volontariamente e gratis. L’esperto invece vi costa. Anche se aveste un esperto qualificato per ogni scimmia, la differenza di costo renderebbe più economico "riempire internet di scemenze non dimostrate", di quanto non sia lo sia ripulirla.

Intendiamoci, per ciarlatano intendo colui che distribuisce e spaccia false informazioni (coscientemente o meno) facendole passare per vere o mettendo in discussione cose ormai assodate e dimostrate facendo leva sulla disinformazine di chi lo ascolta.
Chi sta ammorbando la "internet italiana" con le "scie chimiche", gli "anti-vaccini", gli "anti-allunaggio" e compagnia bella, non accetta che una persona qualsiasi (a detta loro) dica “stronzate” (come dicono loro). Esso pretende che si creino costosissime commissioni parlamentari, pretende i massimi esperti di aviazione, chimica, fisica, metereologia, etc... il tutto per scoprire quello che è già stato scoperto (e dimostrato largamente nelle sedi opportune, si perchè dimostrare costa fatica e non basta cercare su Google), senza che lui lo sappia, e che (ovviamente) non ha avuto la minima creanza di approfondire e/o verificare prima di mettere le dita sulla tastiera ed ergersi a "mosca cocchiera".

Se un ciarlatano vi parla di "scie chimiche", e voi tirate in ballo un esperto di aereonautica, lui ribatte con "la percentuale di bario". E allora vi serve un esperto di misurazioni chimiche dell’atmosfera. Se voi faceste notare che "per mettere tutto quel bario in tutta quell’atmosfera non basta la produzione mondiale di bario", loro tireranno in ballo "numeri" che la moltiplicano per mille (magari basati sulla svista che una virgola non è un separatore di migliaia). E allora voi dovrete portare in campo un esperto di mineralogia e di mercato delle commodities per dimostrare uno sbaglio di interpretazione. Ma appena questo sarà sfatato, lui tirerà fuori l’ "osmosi" e la "fusione nucleare che produce bario". Allora avrete bisogno di un fisico nucleare, il quale vi dirà che "il bario è prodotto nella FISSIONE dell'uranio all'interno dei reattori ma non nella fusione". Allora – sempre la stessa persona – tirerà in ballo "Tesla" e "l’energia gratis", e vi toccherà portare in campo uno storico della scienza che conosca i lavori di Tesla e smentirlo ancora una volta.

Ma a parlare di tutte queste materie in maniera impropria è sempre e solo UNA persona, il ciarlatano.

Questo significa che, mentre per essere smentito chiede il maggior esperto del mondo, il ciarlatano – senza essere esperto di nulla – spazia tranquillamente fra decine e decine di campi del sapere senza aver approfondito correttamente. Questo moltiplica a dismisura la quantità di di azioni e di costi che servono per il debunking della questione nella fattispecie.

L’asimmetria dei costi nella discussione è evidente: avrete bisogno di una intera squadra di esperti per smentire un solo tizio che non è esperto in nessuno dei campi che cita. E lui salterà di palo in frasca di continuo, dalla fisica quantistica a Tesla, alla fisica atmosferica, ai buchi neri, alla neurologia, alla psicologia, alle scienze della terra, etc... senza porsi alcun limite.
Questo è ovvio: lui, che si dedica alle teorie più strampalate (e non verificate) 24h/7gg alla settimana, può apparire in TV, invitato da altrettanti pseudo-giornalisti, al semplice gettone di presenza, mentre un esperto, oltre a dover essere pagato per il lavoro eseguito per il debunking, ha anche altro da fare nella vita. Per esempio, andare al lavoro, il suo vero lavoro.

Questo discorso è applicabile a qualsiasi professione, senza limitazioni nè eccezioni. Quindi chiunque abbia acquisito una professionalità, in qualsiasi campo e tipo di lavoro (per qualsiasi intendo proprio qualsiasi), ne è continuamente coinvolto.
Quando sento dire che "Nel mio lavoro serve essere psicologi...", abbiate pazienza, si chiama "vivere con gli altri", non essere "psicologi" (cioè esperti di psicologia) che vuol dire ben altro.
Ma questo vale anche per i falegnami ("sono un po' falegname"), idraulico, piastrellista, tecnico, mobiliere, bidello e chi più ne ha ne metta...
Ognuno di essi non è nato con la sua professione, lo è diventato "un professionista", e ad un costo non irrisorio ci ha dedicato non poco tempo e impegno per migliorarsi (si spera, altrimenti che professionista è?).
Ed ognuno di essi non permette al primo che passa di insegnargli il proprio lavoro, nè di spiegare "il perchè di una decisione professionale".

Il problema di base a tutto ciò sono le esagerazioni e la creduloneria. E finchè tali discussioni rimanevano al bar, o tra cugini (la famosa frase "mi ha detto mio cugino che ..."), non creava alcun problema a livello globale, ma al massimo a livello ristretto "locale". Ora la chiacchiera da bar, se scritta su internet, ha ben altro peso.
Da qui ne deriva che le parole hanno un significato, e bisogna usarle per quello che significano realmente.
"Io intendevo dire" NO! Troppo facile e comodo! "Io ho detto!". "Io ho detto" ha delle implicazioni: mi assumo la responsabilità di ciò che dico.

PER BATTERE UN CIARLATANO CI VUOLE UN PROFESSIONISTA.

Articolo correlato: Il diritto alla propria opinione

Ultima modifica: 29 Giugno 2022
Visite: 926
  • ciarlatani
  • fake
  • news
  • esperto

SysAdmin Appreciation Day

Categoria: Blog personale

Il SysAdmin Appreciation Day (il giorno dell' Apprezzamento dell' Amministratore di Sistema, vedi http://sysadminday.com/) è un evento di 24 ore che è fissato a l'ultimo Venerdì di Luglio.

È sempre stato l' ultimo Venerdì del mese di Luglio. Non è mai stato in nessun altro giorno. Non è mai stato di Sabato. Si prega di smettere di chiedere di cambiare la data.

Lasciatemelo dire due volte ancora: qualunque giorno sia l'ultimo Venerdì del mese di Luglio nel vostro paese, fintanto che esiste l'ultimo Venerdì del mese di Luglio. Il Sysadmin Day è un evento di 24 ore, per tutto l'ultimo Venerdì di Luglio.

Festeggia Il SysAdmin Day nel orario locale, per l'intero ultimo Venerdì di Luglio!!!

 

E quest'anno è il 29 Luglio 2022

 

A questo punto, potreste pensare: "Ottimo. Ho capito. Il mio sysadmin è una rockstar. E ora che faccio?". Sono contento che l'abbiate chiesto!

La corretta osservazione del SysAdmin Day include (ma non si limita) a offrire/portare/regalare:

    Torta e gelato
    Pizza
    Biglietti di auguri
    Regali
    Parole di gratitudine
    Magliette personalizzate che celebrano la grandezza epica del vostro SysAdmin
    Palloncini
    Coriandoli
    Ho detto regali

I SysAdmin sapranno apprezzare questi piccoli gesti.

Ultima modifica: 17 Giugno 2022
Visite: 2632
  • ROOT
  • linux
  • SysAdmin
  • appreciation day
  • windows
  • festa
  • system
  • administrator
  • sistemista

Accedi

  • Password dimenticata?
  • Nome utente dimenticato?